Il Fotografo Cap.16 – Oscena complicità

Venerdì.
Marco è tornato a essere operativo come nei primi giorni. Sente che l’estate è ormai nel suo
pieno, e il palazzo di fronte continua a offrirgli storie da catturare. Oggi non vuole pensare al
mistero. Solo osservare.

Alle 10:17, quarto piano, tende aperte, luce calda.
La coppia di sposini con la donna tatuata è in soggiorno.
Lei maglietta sbiadita dei Nirvana, niente reggiseno sotto, lui camicia grigia sbottonata, pantaloncini.
Stanno facendo colazione, ridono, parlano.

Marco li guarda.

C’è intimità in ogni gesto. Lei si alza, porta via due tazze, torna, si siede a cavalcioni sul marito, lo bacia.
Non è una provocazione. È naturale. Sesso coniugale, ma ancora sporco.
Lui le solleva la maglietta. Lecca i capezzoli uno per volta, affonda il viso tra le tette.
Lei chiude gli occhi, si morde un labbro.

Marco stringe l’inquadratura. Scatta.

Lui la stende sul tappeto, le sfila le mutandine, si toglie la camicia e si sistema tra le sue gambe.
Inizia a leccarla. Lento. Profondo. Lei spalanca le cosce e alza i fianchi.
Marco inquadra le sue espressioni, la smorfia del piacere, il corpo che si tende, i tatuaggi lungo
le braccia sembrano onde in movimento.
Lei lo tira su, lo masturba con una mano, poi lo guida dentro di sé. Iniziano a scopare sul tappeto.
Lui sopra, poi lei si gira a quattro zampe. Lui la prende da dietro, forte. Le tira uno schiaffo sulla
chiappa.

Marco scatta.
Fotogrammi precisi: l’oscillare del culo, il cazzo che entra, la schiena inarcata.

Lei si gira, si siede sopra di lui. Lo cavalca. Lo bacia. Si stringono. Godono.
Alla fine, lui si alza, si masturba, le viene sul petto e sul collo.
Lei raccoglie parte del seme con le dita e se lo spalma sulle tette come fosse una crema.
Poi ridono, si abbracciano e restano distesi, nudi, sul tappeto.

Marco sospira, spegne la fotocamera e va a mangiare qualcosa.

Nel pomeriggio torna a puntare il secondo piano.
Due colleghi sono rimasti a lavorare. Si avvicinano. Uno appoggia una cartellina sulla scrivania. L’altro lo guarda, sorride, si baciano, non c’è imbarazzo, solo confidenza. Si staccano, parlano.
Poi ognuno torna alla sua postazione.

Marco non scatta.
Solo guarda. Certi momenti valgono di più se restano tra le ciglia.

Alle 18:59 si alza dalla sedia, stanco ma soddisfatto.
Passa davanti alla finestra per chiudere i vetri.
Ma si blocca.
Un riflesso sulla vetrata dell’appartamento di fronte, un volto femminile. Occhi castani fermi
nella sua direzione.

Marco resta immobile.
Poi il riflesso sparisce.
La finestra è vuota.
Ma l’idea di essere stato visto non se ne va più.


Continua nella sezione “Lui & Lei”…